3.3.10

La tragedia greca di Goldman

Esistono due tipi di nazioni: quelle che controllano le loro finanze e quelle che “sono finanziate”. (Ezra Pound)


C’è bisogno di una sana ammissione da parte delle persone di buona volontà, di quei lavoratori che formano l’ossatura di una nazione con il loro sudore e con il loro risparmio, ed ammettere che siamo stati irrimediabilmente fregati. Ammettiamolo, perché è l’unico passo per una nuova economia, una nuova società, un nuovo corso degli eventi. La dimensione della truffa alla quale tutti noi siamo stati spettatori partecipi ed entusiasti, marionette da applausi comandati, si sta svelando poco a poco, cadendo sotto il peso della grande bugia che regge la nostra società: il debito inservibile.

Se ne è reso conto anche il New York Times (1), è quindi ora che ci sia una presa di coscienza collettiva. Sempre che il livello di anestesia generale non sia già arrivato allo stato comatoso vegetativo: allora saremmo già sconfitti e non avrebbero senso queste parole. La potente lobby finanziaria, capitanata da Goldman Sachs, ha aiutato Grecia, Italia e probabilmente anche la Francia, a truccare i propri bilanci per poter entrare nell’Unione Europea, attraverso un divertente giochino finanziario, chiamato Swap (2), che risultava invisibile nel bilancio presentato all’Unione Europea. Semplice vero? Immaginate se questo avvenisse con il vostro mutuo o la vostra rata dell’auto. Un giorno andate in banca e chiedete di rendere invisibile le vostre rate del mutuo.

Nella realtà sarebbe impossibile ma non nel fantastico mondo della finanza: l’importante è sapere a quali santi affidarsi e quale di essi è capace di fare i miracoli (rendere invisibili i debiti) ed il gioco è fatto. In questo modo i paesi caratterizzati da un alto deficit nell’Unione europea sono stati ammessi alla zona Euro e sono rientrati miracolosamente nei rigorosi standard di Maastricht (3% debito-Pil). Questo gioco non solo conveniva ai paesi con alto deficit, ma anche alla Germania, che oggi si lamenta e non vorrebbe salvare la Grecia, che ha cosi potuto imporre la sua moneta (l’euro è il marco europeo) favorendo le sue esportazioni in Europa.

In questo modo tutti hanno usufruito dei bassi tassi di interessi offerti dalla zona euro, che sono stati usati per indebitarsi fino all’insostenibile. La cosa più vergognosa di questa storia è la commistione fra interessi finanziari e politici che ha portato alla rovina dell’economia mondiale. I dirigenti della grandi banche, (JP Morgan, Goldman, Citigroup) hanno sempre una poltrona calda che li aspetta una volta che finiscono il loro mandato nelle enormi banche finanziarie. Non ci credete? I segretari del tesoro degli Usa degli ultimi anni provengono da Goldman Sachs: Rubin ha servito l’azienda per 26 anni, passando anche come dirigente di Citigroup per poi approdare al Tesoro USA nel 1995 e Paulson, il penultimo segretario del Tesoro era un uomo Goldman dal 1974. Il nostro intoccabile Mario Draghi, alla guida del Tesoro nel 1996, divenne Vice Direttore di Goldman nel 2002 (3) ed insieme a Prodi (altro consulente Goldman e poi scelto, guarda caso, alla guida della Commissione Europea) hanno fatto sparire i debiti grazie all’appoggio di Goldman proprio nel 1996. Poi a Draghi venne offerta la poltrona della Banca d’Italia nel 2006, dopo lo scandalo di Fabio Fazio. Altra casualità. Assistiamo impotenti allo spettacolo delle porte girevoli che collegano finanza e politica, che per anni sono state fatte girare sotto i nostri occhi, consumando il grande inganno pubblico con la speranza di ricchezza per tutti, benessere e profitto semplice per l’umanità. L’economia ha perso completamente il contatto con la realtà, e la finanza ha spolpato poco a poco i settori dell’agire umano: risparmi, immobili, pensioni, potere d’acquisto, tutto è stato cannibalizzato da questi signori delle porte girevoli. Ci aspettano tempi duri: Soros consiglia ancora più controllo ed assistenza istituzionale per salvare il mercato (4). Tradotto significa più potere alle burocrazie non elette e ai centri di potere invisibili. Il miliardario ungherese mette in dubbio anche il futuro dell’euro: memore delle sue battaglie contro la lira e la sterlina che riuscì a crollare in due giorni, starà già pensando a quello che succederà. In un caso o nell’altro può dormire sonni tranquilli: tanto se la Grecia riceverà gli aiuti sperati tanto se fallirà lui guadagnerà grazie ai CDS (Credit Default Swap) che lo coprono in caso di ripudio del debito ellenico. Però questo si, l’importante è che ci sia un governo mondiale, un organismo che vigili, più “controllo ed assistenza istituzionale”. Le care vecchie raccomandazioni del nonno buono.

Pochi giorni fa è uscito anche l’ultimo numero del Leap 2020 (5), gli analisti francesi che fino a questo momento non hanno sbagliato un colpo nell’anticipare le tappe della crisi. Ritengono che il caso greco, altro non sia che “l’albero che cerca di nascondere il bosco”, ovvero che il caso del debito greco offre l’opportunità per distogliere l’attenzione dagli altri due debiti sovrani (USA e Inghilterra) che sono ben più ingenti e voluminosi. Inoltre in questo modo si riesce a debilitare l’Eurozona in un momento in cui attrarre i capitali sul mercato è sempre più difficile e pieno di competizione. Si profila una guerra economica, senza esclusione di colpi bassi tra gli Stati per poter ottenere l’ossigeno, ovvero i capitali, che permettono mantenere la testa nascosta sotto le montagne di debiti che sovrastano gli Stati Nazionali. Un piccolo aumento, seppur impercettibile, del tasso di interesse può provocare una reazione a catena di insolvenze statali, obbligando i grandi debitori ad uscire allo scoperto. Oggi la Grecia, domani il Portogallo, poi Spagna, Italia, Francia e cosi via. Assistiamo impotenti al crollo del grande inganno, perpetrato da banchieri e governi in combutta.

Il nuovo ordine che nascerà da queste macerie non sarà affatto indolore.
by SED CONFIDITE

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