L'ampliamento dell'Unione Europea è giunto ormai in un momento molto critico, in quanto gli Stati che hanno aderito al progetto attraversano gravi problemi interni tra contestazioni popolari e scandali politici. Allo stesso tempo le negoziazioni con la Turchia hanno avuto una dura battuta d'arresto, nonostante le pressioni della Comunità Europa e le forti contraddizioni sul fronte cipriota, con continui capovolgimenti nelle trattative sulle reciproche concessioni da fare per entrare in Europa. In maniera invisibile, si è aperta un'evidente frattura anche tra gli Stati fondatori, come Francia e Germania inquadrando in maniera molto critica l'attuale politica monetaria della Bce, considerata ormai non più rispondente alle esigenze dei singoli Stati che vedono aumentare l'inflazione e contrarre le esportazioni e il potere d'acquisto dei loro salari. In tutta quest'alea di grave malessere e incertezza all'interno degli Stati, i Governi continuano a rilanciare il progetto della Costituzione senza mai promuovere un dibattito politico di analisi e di discussione critica degli articoli contenuti. Fatto sta che la Francia, il Belgio e l'Olanda hanno già detto no alla Costituzione Europa e, con essa, hanno detto anche no all'Europa della Commissioni e dei Banchieri. Questa Costituzione oltrepassa il ruolo normale che dovrebbe avere all'interno di una democrazia, inserendo degli articoli che fissano definitivamente degli orientamenti economici "liberalisti", qualunque siano gli eventuali cambiamenti di maggioranza politica generata delle future elezioni. La Costituzione rende definitive le politiche economiche del futuro, la cui scelta deve di solito dipendere dagli elettori, e può anche variare nel tempo: la politica economica e sociale è stata così "costituzionalizzata", cosa che non accade in alcuna carta costituzionale se non con espressioni e termini molto vaghi.
Questo è ciò che si rileva ad una lettura superficiale, ritrovando le stesse parole e gli stessi articoli di quelli che erano i Trattati del Mercato Comune e della costituzione dell'Unione monetaria, con la differenza che oggi si deve costruire un'unione politica, e lo si fa senza principi democratici.
Lo scopo di questa Costituzione è sicuramente quello di chiudere definitivamente i paesi europei in una camicia di forza liberale, senza nessuna possibilità di cambiare politica in seguito, nella maniera più assoluta, in quanto secondo l'art IV-443-3 ( allegato alla Costituzione) per modificarla occorrerà l'unanimità degli Stati (25 attualmente) cosa che è praticamente irrealizzabile.
Che la Costituzione Europea sia foriera di uno Stato Totalitario, non basato sul popolo né sulla democrazia, lo si intuisce subito, ma leggerla e studiarla dà un quadro del nostro imminente futuro ben più macabro di ciò che si può immaginare.
Molti dei suoi contenuti, che dovrebbero essere intoccabili e sacri, come i diritti fondamentali dell'uomo, sono soggetti ad interpretazione e ad eccezioni nel caso si verifichino determinati eventi.
Viene infatti stabilito che le spiegazioni per l'interpretazione della Carta dei diritti fondamentali ( parte II della Costituzione) devono essere seguite dalle giurisdizioni dell'Unione e degli Stati membri ( art. II-112, 7), ma la Costituzione viene tempestata di chiarimenti che alla fine non permettono di applicare la Carta dei Diritti fondamentali, perché vengono stabiliti dei casi molto particolari e dettagliati che gli Stati non possono far ricorso alla parte II del testo.
Si tratta degli allegati alla Carta dei Diritti fondamentali, che figurano all'art. 12 sezione A dell'atto finale" (parte IV) alla fine del testo costituzionale ma parte giuridica integrante (art. IV-442), che hanno lo scopo di indicare in che modo i differenti articoli devono essere interpretati ed applicati sia sai dai giudici che dai politici (art. II-112, 7).
Così mentre la Carta dei diritti fondamentali vieta la pena di morte ( art. II-61), l'articolo 2 par.3 dell'allegato 12 ("Dichiarazione riguardante le spiegazioni relative alla Carta dei diritti fondamentali", parte IV All'atto finale) detta una serie di eccezioni al diritto alla vita: ( art. 2, par. 2) afferma che la morte non è considerata come inflitta in violazione del diritto alla vita se è necessaria per assicurare la difesa di ogni persona contro la violenza illegale, per effettuare un arresto regolare o per impedire l'evasione di una persona detenuta, per reprimere una sommossa o un'insurrezione.
Un Stato, può prevedere nella sua legislazione la pena di morte per gli atti commessi in tempo di guerra o di pericolo imminente di guerra ( art. 2, par. b dell'allegato n° 6 ).
È stata così legalizzata l'omicidio per legittima difesa e la pena di morte, in casi molto generici e soggetti a troppa discrezionalità: oggi che non esistono più guerre in territorio europeo, un'insurrezione popolare è una contestazione violenza del popolo, mentre il "pericolo imminente di guerra", è una "minaccia di atti terroristici".
E ancora, la Carta dei diritti fondamentali stabilisce che i cittadini non possono essere sottoposti in stato di schiavitù o essere costretti a compiere o un lavoro forzato obbligatorio (art. II-65). Tuttavia gli allegati precisano che il lavoro forzato non è vietato se si applica ai prigionieri, e ci interroghiamo dunque su chi siano i nostri prigionieri in un periodo di pace controllata salvo le minacce di terrorismo. Inoltre autorizzano la requisizione di cittadini per il lavoro forzato nel caso "di crisi o di calamità che minacciano la vita o il benessere della comunità ( art. 5 par. 2 dell'allegato 12, parte IV), dove per "lavoro forzato obbligatorio" ogni lavoro che deve svolgere una persona detenuta è nel periodo di libertà condizionale, ogni servizio di carattere militare proposto in sostituzione della leva militare, ogni servizio richiesto nel caso di crisi o di calamità che minacciano la vita o il benessere della comunità, ogni lavoro o servizio che fa parte degli obblighi civici normali.
Infine è stato reso oggetto di variazione anche il "diritto alla libertà e alla sicurezza" (art. II-66), perché ( al par. 1 dell'art. 5 dell'allegato 12) la detenzione viene ammessa anche su semplice sospetto o in via preventiva, o per le persone "contagiose", "pazzi", "tossicodipendenti" o "vagabondi".
La Costituzione sembra inoltre proteggere il diritto alla privacy dei cittadini dallo spionaggio sulla linea telefonica e la posta elettronica, con microfoni e microtelecamere a domicilio (art. II-67, par.1), ma è possibile utilizzare lo spionaggio della vita privata è necessario per il benessere economico del paese, la difesa dell'ordine, la prevenzione delle infrazioni penali o ancora "alla protezione della morale" e la protezione dei diritti e della libertà altrui ( par. 2 dell'art. 7 dell'allegato 12 ). Ogni persona ha diritto alla protezione dei dati personali, che devono essere trattati in modo leale, sulla base del consenso del suo titolare che ha diritto alla rettifica degli stessi ( art. II-68), ma gli allegati ( art.7 allegato n.12 ) rinviano tutte le eccezioni del caso alla direttiva 95/46/CE e al regolamento n° 45/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2000 [?!]. Questo per dire che sicuramente questo diritto non solo ha eccezioni molto vaghe perché ci sono continui rinvii a fonti esterne per confondere le idee, ma infonde in dubbio che le stesse limitazioni saranno oggetto di continua revisione perché le direttive e il regolamenti cambiano ogni giorno.
Le restrizioni alla libertà di espressione e di informazione ( art. II-71) sono autorizzate quando sono "previste dalla legge" e sono misure necessarie "alla sicurezza nazionale, la sicurezza pubblica, la difesa dell'ordine e la prevenzione del crimine", alla "protezione della salute o della morale" (art. 11 dell'allegato 12).
Se quanto precede può sembrare antidemocratico, nel prosieguo degli articoli si parla di Clonazione Umana, perché mentre la Carta dei diritti fondamentali la vieta ( art. II-63 ), gli allegati ( par. 2 dell'art. dell'allegato 12 ) fanno non solo dei riferimenti ancora a fonti esterne, ma precisano che non è vietata la clonazione riproduttiva, e poi non autorizzano né proibiscono le altre forme di clonazione. Lasciare un così ampio spazio di valutazione su un tema di fondamentale importanza è un vero crimine, in quanto si rimette la decisione finale ai comitati bioetici, alle commissioni composte dalle stesse industrie farmaceutiche e biotecnologiche, ai consulenti privati che data la loro "preparazione tecnica" sono in grado di valutare con più saggezza cosa sia "bioetico" e cosa "non è bioetico".
Nulla di tutto questo è stato detto ai cittadini italiani, che non sono stati neanche chiamati con un legittimo referendum, ad autorizzare un simile sopruso dello Stato italiano, al contrario di quanto è accaduto in Francia, che ha fatto una completa campagna informativa. Le ragioni del No infatti hanno prevalso,grazie dunque ad un approccio completamente diverso della partecipazione politica, mentre in Italia una ristretta cerchia di persona hanno ratificato un impegno a nome di tutto il popolo senza aver prima sollevato la questione. Il trasferimento nelle mani di entità non elette di un potere così grande, con norme e regole inamovibili, che costituzionalizzano parte dell'intero futuro che ci attende.
La costituzione europea, così come è scritta, complessa, lunga e non trasparente, proprio in virtù di questi meccanismi di rinvio a fonti esterne e dell'esistenza degli Allegati di interpretazione quasi invisibili, è lo specchio dell'Europa che stanno costruendo. La costruzione comunitaria attuale è solo una costruzione intellettuale che fa leva sull'odio verso lo stato, ma non è mai sopravvissuta una federazione di Stati senza il rispetto dei singoli popoli. L'Europa liberale non farà altro che aggravare le disuguaglianze in seno ai paesi ed alimentare la violenza sociale, mettendo in pericolo la stabilità degli Stati che piano piano scompariranno perché ogni potere si concentrerà nelle mani delle commissioni di esperti dell'Unione.
Occorre essere ormai coscienti che i principali membri della "Tavola Rotonda Europea" e delle commissioni nominate in occasione della redazione delle direttive sono gli stessi consulenti delle multinazionali. Loro le infrastrutture e i corridoi da creare, i progetti da finanziare, le ricerche scientifiche da promuovere, le campagne dei vaccini, le politiche agricole, le società di consulenza che le Amministrazioni locali devono contattare. Le Banche e le multinazionali hanno fatto in modo che i loro consulenti, i loro avvocati siedano nei principali centri direttivi in modo da divenire il loro braccio armato contro le nazioni e la giustizia, il loro esercito. Così come le Associazione e le organizzazioni mondiali, come Transparency International, le associazioni dei consumatori, sono finanziate dalla Comunità Europea con i fondi dei privati.
Fonte: La Tela
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