29.1.07
Il piano energetico globale c'è, Bush è il superfluo
Con le tecnologie disponibili oggi è possibile sostituire gradualmente il 98% del fabbisogno totale statunitense di combustibili fossili. Lo sostengono Reuel Shinnar e Francesco Citro del Clean Fuel Institute (City College of New York) i quali, per dimostrare la validità delle loro teorie, hanno progettato un piano attuabile nei prossimi 30-50 anni.
Il piano proposto dagli esperti del Clean Fuel Institute è fondato su tecnologie consolidate, disponibili e interessanti economicamente, requisiti necessari per una sua concreta ed effettiva applicazione e tiene conto del fatto che qualsiasi conversione verso fonti energetiche alternative, per essere fattibile ed economicamente accettabile richiede una tabella di marcia di lungo periodo.
In virtù dell'approccio integrato che ne costituisce il presupposto di base, l'attuazione della road map di Shinnar e Citro minimizzerebbe il problema dell'esaurimento delle riserve di combustibili fossili e mitigherebbe quello del riscaldamento globale.
In base al piano, infatti, il 72% dell'attuale consumo di combustibili fossili negli Stati Uniti potrebbe essere sostituito da energia elettrica prodotta con fonti alternative, mentre il 26% sarebbe rimpiazzato da idrocarburi prodotti a partire da gas di sintesi (syngas), una miscela di ossidi di carbonio prodotti mediante gassificazione di biomasse e idrogeno (prodotto per elettrolisi alimentata da fonti pulite). Il 70% di questo obiettivo potrebbe essere realizzato in 30 anni e il 90% in 50 anni. Un traguardo che porterebbe ad una decarbonizzazione quasi totale dell'energia utilizzata, riducendo del 97% le attuali emissioni di CO2 negli Stati Uniti.
Un ruolo di protagonista nel percorso a tappe lo esercita l'energia solare a concentrazione (CSP) con accumulo, una tecnologia fino ad ora trascurata nonostante il potenziale interessante rispetto ad altre soluzioni.
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