23.5.09

Ma un collasso completo sarebbe poi così grave?



Tornate con il pensiero alla prima volta in assoluto in cui avete imparato qualcosa fuori da un’aula di lezione. Per alcuni sarà stato da bambini prima di iniziare la scuola e ad altri forse non è ancora capitato nella vita.
A me successe a cinque anni quando, dopo essere salito sul recinto del giardino di casa, caddi ammaccandomi il cranio. I miei genitori mi sgridarono perché mi ero arrampicato, ma ciò che mi fece davvero imparare la lezione fu il dolore alla nuca provocato dalla caduta.
Il sistema nervoso umano è ciò che ci fa sentire dolore quando ci cimentiamo in attività quali lo sventolare la mano su una fiamma ardente o il farci ripetutamente scazzottare in faccia. La maggioranza degli esseri umani prova avversione al dolore e ai suoi effetti sul corpo, ma in realtà esso è un modo per proteggerci da danni ulteriori e più traumatici, come il decesso.

Quando mettiamo la mano nel fuoco, ci facciamo male e così impariamo ad evitare di farlo.
Quando il nostro naso è colpito da un oggetto contundente, proviamo un dolore acuto fino a che impariamo a schivare correttamente il “proiettile” abbassandoci o spostando la testa di lato.
Senza le conseguenze del dolore, gli esseri umani avrebbero una probabilità molto maggiore di pervenire alla propria fine ultima a causa dell’incapacità di reagire ad eventi pericolosi.
Noi della specie homo sapiens siamo progrediti, abbiamo imparato e ci siamo evoluti come società in questo modo. E per questo è necessario porsi una domanda che pertiene all’attuale situazione economica… ma un collasso completo sarebbe poi tanto grave?

Dicendo collasso completo faccio riferimento alle proposte di pacchetti di stimolo economico, che viene costantemente spacciato come il salvatore delle comunità finanziarie ed economiche in generale. Di recente, il mantra dei media è stato che, senza “stimoli” o infusioni di contante nuovo di zecca nel “sistema”, gli Stati Uniti come li conosciamo potrebbero non esistere più.
Di sicuro le case produttrici di automobili nazionali potrebbero andare a picco, e ne risulterebbero enormi perdite in termini di posti di lavoro, ma sfortunatamente talvolta… così vanno le cose.
General Motors e Ford dovrebbero patire le conseguenze per aver lavorato in maniera tanto inefficace e inefficiente nel corso di vari decenni. Il mercato ha decretato che, dal momento che in giro c’è effettivamente di meglio, certi macchinoni inaffidabili che tracannano benzina non sono più un prodotto desiderabile. In pratica, non c’è bisogno di mangiare da McDonald’s quando dall’altro lato della strada si trova cibo migliore, più economico e più sano.
Non è altro che la bestiale natura dei cicli economici.

Io sono dell’idea che non ci dovrebbero essere pacchetti di stimolo di alcun genere e che, se proprio bisogna fare qualcosa, si dovrebbero abbassare le tasse per tutti. Le industrie prive di liquidità sufficiente a superare periodi economici difficili dovrebbero essere costrette ad affrontare le conseguenze del non essersi sapute gestire in modo responsabile. Per un vero progresso di questa società, è la mentalità di queste aziende e del grande pubblico che deve cambiare.
È tutta una questione di apprendimento attraverso il dolore.
Il collasso porta al dolore.
Il dolore porta ad una forma di apprendimento naturale e vero.
L’apprendimento naturale e vero porta ad una reale innovazione.
La reale innovazione porta ad un progresso solido e ad una ripresa sostenibile.
Che cosa sarebbe successo se a cinque anni non mi fossi fatto male cadendo sulla testa? Magari ora mi arrampicherei su ponti o grattaceli senza essere consapevole dell’estremo pericolo cui mi sto esponendo.
Che cosa succede se la società non prova mai dolore per le proprie spese irresponsabili e per le proprie azioni irrazionali? Finisce con il perpetuare questo ciclo infinito di debito/spesa/bancarotta. Sì, il dolore è necessario… molto, molto necessario al futuro di questo Paese.

P.S.: La controargomentazione del collasso è che, senza misure di stimolo economico, molti Americani sarebbero alla fame e senza tetto. Be’, per vostra informazione, questo succede già e c’è gente che tuttora viene gettata in mezzo a una strada. Amici miei, pensate a dove, di preciso, finiscono gli stanziamenti...
di John Chavez
Fonte: www.examiner.com

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