10.5.09

Sette linee guida contro la crisi

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Tali linee guida vengono a mente mentre si assimilano i vari piani di salvataggio, recupero, stimolo e garanzia che arrivano dal governo Obama per rallentare e riformare un'economia scheggiata e frantumata.
Se gli "Obamites" non decidono ora (quando il tempo politico è maturo) di mettere in moto le forze di deterrenza e prevenzione, i capitalisti da casinò di domani saranno ancora in grado di destabilizzare la nostra economia.
L'altro giorno io vidi Alan Greenspan, ex presidente della Federal Reserve, proprio mentre prediceva un altro ciclo di avventatezza in quasi quindici anni.
Ma lui chiamò questo "natura umana" non capitalismo da casinò.
Ecco sette linee guida che sottolineano quello che Washington non sta facendo per prevenire un altro ciclo di avidità e crimini fatti dai pochi di Wall Street contro i molti innocenti che vivono nella nostra nazione.
1. Dove sono le risorse per una costrizione legale ampia contro i truffatori di Wall Street, gli imbroglioni e i fornitori di pratiche ingannevoli e costose?
Non c'è bisogno di aggiungere da due a trecento milioni di dollari per più agenti FBI, pubblici ministeri e procuratori per i crimini aziendali al ministero della giustizia per ottenere le multe e le riparazioni che supereranno di molto i dollari che sono spesi per le forze di legge e ordine?
Gli americani vogliono giustizia. Vogliono il carcere non le liberazioni facili per tali truffatori.
Guardate a quanti dei truffati si presentarono proprio nell'inverno di New York per portare a Bernard Madoff un loro pensiero mentre egli entrò in tribunale e fu subito imprigionato.
Fino ad oggi c'è stato un movimento molto piccolo al Congresso o alla Casa Bianca verso questa azione necessaria.
2. Dove sono gli anti - monopolisti per ravvivare le divisioni moribonde tra il ministero della Giustizia e la Commissione Federale del Commercio?
Le banche fallite, le imprese di intermediazione e ora le compagnie assicurative stanno facendo acquisizioni attraverso acquisti traballanti spesso con l'incoraggiamento del governo federale.
Altre industrie stanno sperimentando delle fusioni simili e delle acquisizioni in un'economia già super concentrata.
Il nostro governo necessita di stare addosso a questa crescente creazione di più imprese giudicate come "troppo grandi per fallire".
Una varietà di politiche antitrust sono necessarie per prevenire, ristrutturare o, come minimo, richiedere i vantaggi secondari di minimizzare gli effetti anti competitivi "dell'urgenza di fondersi".
3. Che dire del Congresso e di Obama che spostano qualche potere agli investitori e agli azionisti che pagano per tutte queste perdite?
I capi aziendali sono stati sicuri per molti anni che gli azionisti, che possiedono le loro imprese, avessero poco o nessun diritto di controllarli.
C'era stata qualcosa di meno di uno spazio tra proprietà e controllo altrimenti i capi mai sarebbero stati impegnati in tale speculazione avventata che depreda e prosciuga miliardi di dollari che a loro sono affidati.
Queste includono fondi comuni, fondi pensione e vari monopoli.
Il potere ai proprietari non viene proposto.
4. I funzionari federali discutono una regolazione più forte e proposte di altre regolazioni, ma ancora non siamo stati informati dei loro piani specifici.
Non c'è molto da dire sulla proibizione regolata.
Bisogna proibire a banche, assicurazioni e altre istituzioni fiduciarie di speculare in derivati o, più specifico, di scommettere sui debiti e sui titoli più sopravvalutati delle scommesse sui debiti dei debiti dei debiti.
5. Da oggi, Washington dovrebbe escogitare modi per pagare questi deficit e salvataggi giganteschi.
Meno del 1% di tassa di vendita sulle centinaia di miliardi di $ delle transazioni di derivati produrrebbe ogni anno centinaia di milioni di $ in entrata e ridurrebbe qualcuna delle speculazioni di Wall Street fatte con i soldi della gente.
Una tassa simili sui commerci speculativi di questi strumenti astratti può far pagare a Wall Street i suoi salvataggi e ridurre qualcuna delle tasse sul lavoro umano.
6. Il nostro governo non da rilievo alle istituzioni no - profit come le 8000 credit unions che aumentano i loro prestiti e servono più di 80 milioni di americani senza una singola insolvenza.
Qualcuno potrebbe pensare che con i goliath finanziari in caduta libera, nonostante i salvataggi sempre più grandi del governo federale, che il modello cooperativo delle credit unions divenisse uno strumento di insegnamento utile.
Nel suo nuovo libro tascabile, Agenda for a New Economy, David Korten fa un'importante distinzione fra "la ricchezza fantasma" di Wall Street e "la ricchezza reale" della gente.
La sua agenda di 12 punti solleva la questione di base del perché Wall Street è necessaria e del come le funzioni di un'economia giusta e progressiva sono eseguibili con una transizione sensibile verso quella della "ricchezza reale" partecipata da e responsabile verso la gente reale che lotta per le necessità e i bisogni della vita attraverso istituzioni più efficienti e amichevoli a livello ambientale.
Affinché non restino dei dubbi sul fatto che ci sono progetti di riportare la nostra nazione ai soliti affari in stile Wall Street, leggete la presentazione confidenziale in powerpoint "AIG: Il rischio è sistemico?" di quel gigante che ha afferrato $180 miliardi, finora, di aiuto federale e garanzie.
Nelle 21 pagine ben evidenziate, vedrete perché i capi AIG credono che il fallimento della loro impresa gigantesca "provocherebbe solo una serie a cascata di ulteriori fallimenti che non potrebbero essere fermati se non con mezzi straordinari".
In altre parole, AIG dice a Zio Sam e a te contribuente di salvarla o di essere preparato per un collasso globale attraverso un effetto domino fatto di sequenze catastrofiche sconosciute.
di Ralph Nader

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