(MoviSol) - In un incontro con i leader sindacali europei l'11 giugno, il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso ha di fatto minacciato i paesi membri dell'UE di colpi di stato militari e di fascismo se non riuscissero ad applicare le misure di austerità massiccia richieste per salvare le banche.
Le minacce di Barroso sono state riassunte da John Monks, segretario generale dello European Trade Union Congress (ETUC), in un'intervista all'EU Observer il 14 giugno. "Ho avuto una discussione con Barroso lo scorso venerdì", ha detto Monks, "su che cosa si può fare per la Grecia, la Spagna, il Portogallo e il resto, e il suo messaggio è stato brusco: 'Guarda, se non applicano questi pacchetti d'austerità, quei paesi potrebbero virtualmente sparire nella forma democratica in cui li conosciamo. Non hanno scelta, prendere o lasciare'… Ci ha sbigottiti con una visione apocalittica delle democrazie europee al collasso a causa dell'indebitamento".
Monks stesso sostiene, al contrario, che proprio le misure di austerità condurranno a tale situazione. "Stiamo tornando", ha detto, "agli anni '30, quando, con la Grande Depressione, alla fine ci ritrovammo le dittature militari. Non sto dicendo che ci siamo già, ma è potenzialmente molto grave, non solo economicamente ma anche politicamente".
Helga Zepp LaRouche ha stigmatizzato gli argomenti di Barroso: "E' vero esattamente l'opposto [di quanto afferma il Presidente della Commissione UE]: se i governi europei continueranno a capitolare al diktat dell'UE e espandere il debito statale in modo inflazionistico solo per salvare o nazionalizzare banche scassate, mentre contemporaneamente tagliano brutalmente i livelli di vita degli strati della popolazione poveri o meno abbienti, allora la minaccia di un'apocalisse è reale". La signora Zepp LaRouche ha fatto riferimento alla scadenza del 1 luglio, quando scadono 442 miliardi di finanziamenti a un anno della BCE alle banche europee, o alla data in cui la Grecia chiederà un nuovo salvataggio o la Spagna si farà avanti per il suo pacchetto di salvataggio, come possibili punti traumatici che potrebbero far collassare il sistema. Come dimostra il ruolo storico svolto da Lord Cockfield, le politiche molto "europee" che vengono seguite supinamente dall'Europa continentale hanno origine negli ambienti imperialistici londinesi.
Questo fatto è stato reso palese ancora una volta al vertice UE di Bruxelles del 17 giugno, quando la Commissione Europea, nella persona del Commissario alle Finanze Olli Rehn, ha richiesto programmi di austerità ancora più distruttivi da parte dei governi europei, ammettendo che ogni tornata di tagli peggiora la situazione. Lyndon LaRouche ha commentato che la politica di Rehn è "semplice iperinflazione automatica". Gli obbiettivi di deficit imposti dalla Commissione appena due mesi fa vengono oggi dichiarati inadeguati. "Se continueranno con questa politica, il prossimo mese non ci sarà nessuno", ha sentenziato LaRouche.
Nel frattempo, il Primo ministro britannico David Cameron ha confermato che Londra sta dietro la "dittatura economica" dell'Eurozona, anche se la Gran Bretagna non entrerà nella moneta unica. Ad una conferenza stampa ai margini del vertice, ha affermato: "Chiariamo questa cosa: la Gran Bretagna non è d'accordo e non acconsentirà che vengano trasferiti ulteriori poteri da Westminster a Bruxelles; non siamo membri dell'euro. Noi presenteremo sempre il nostro bilancio prima al Parlamento. Ma se gli stati membri dell'euro ora ritengono che, a causa della situazione critica in cui si trovano, debbano stipulare nuovi accordi di governance [cioè un supergoverno fascista dell'UE], dovranno procedere con questo piano".
Il commento di LaRouche è stato: "Che bello, che carino… se i popoli dell'Europa continentale vogliono essere schiavi, lo diventeranno".
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