Sono 14 i parlamentari nazionali, ex deputati regionali all’Assemblea regionale siciliana, pagati due volte, a cui si aggiungono 2 ex parlamentari regionali, che attualmente hanno i seguenti incarichi istituzionali, l’assessore regionale al turismo, Nino Strano ed il presidente della Provincia Regionale di Messina, Nino Ricevuto.
Alla faccia della crisi economica e del risanamento del deficitario bilancio regionale siciliano.
Difatti, alla indennità di parlamentare nazionale (deputato o senatore), sommano la pensione maturata all’Ars, malgrado la loro età. Precisamente, quasi tutti hanno un’età inferiore ai 65 anni, la loro media di età è attorno ai 50 anni.
Che ne pensa il ministro Brunetta!
Ed ecco i 14 beneficiari, appartenenti a quasi tutti i partiti politici, Pdl Pd, Udc e Idv: Leoluca Orlando, Salvatore Cuffaro, Calogero Mannino, Angelo Capodicasa, Vladimiro Crisafulli, Nicola Cristaldi, Giuseppe Firrarello, Salvatore Fleres, Fabio Granata, Ugo Grimaldi, Dore Misuraca, Alessandro Pagano, Raffaele Stancanelli e Sebastiano Burgaretta Aparo.
In grande inciucio trasversale cui partecipano tutti, in danno ai contribuenti. Tutti uniti appassionatamente…, altro che valori sbandierati dal portavoce di Idv, Leoluca Orlando, che simula la sua verginità politico-partitica. Ma quale valori! Ma quale opposizione! Sono un tutt’uno, maggioranza e minoranza (non opposizione, che non è mai esistita).
Il sistema premiale trasversale o bipartizan di cumulo è tutto siciliano e riguarda tutti gli ex deputati regionali che hanno cominciato la loro carriera partitica all’Ars prima della riforma previdenziale dell’anno 2000 e continuano ad usufruire del vecchio sistema, per il quale si può ricevere l’assegno vitalizio anche a 50 anni, avendo tre legislature alle spalle. La soglia sale a 55 anni per i parlamentari regionali con due legislature e a 60 per chi ha all’attivo una sola legislatura.
In merito, il regolamento dell’Ars prevede che, raggiunti i predetti requisiti, gli ex deputati regionali possono chiedere il vitalizio e mantenerlo anche se nel frattempo hanno assunto il titolo di parlamentare nazionale. Al contrario, il regolamento della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica non lo permettono affatto il cumulo dell’assegno vitalizio nazionale con l’indennità da consigliere o deputato regionale. Contraddizione che di fatto determina un trattamento di maggior favore per i 16 (14 più 2) ex parlamentari regionali siciliani provenienti dall’Ars.
La Sicilia è un mondo a parte.
di Giacomo Faso
Alla faccia della crisi economica e del risanamento del deficitario bilancio regionale siciliano.
Difatti, alla indennità di parlamentare nazionale (deputato o senatore), sommano la pensione maturata all’Ars, malgrado la loro età. Precisamente, quasi tutti hanno un’età inferiore ai 65 anni, la loro media di età è attorno ai 50 anni.
Che ne pensa il ministro Brunetta!
Ed ecco i 14 beneficiari, appartenenti a quasi tutti i partiti politici, Pdl Pd, Udc e Idv: Leoluca Orlando, Salvatore Cuffaro, Calogero Mannino, Angelo Capodicasa, Vladimiro Crisafulli, Nicola Cristaldi, Giuseppe Firrarello, Salvatore Fleres, Fabio Granata, Ugo Grimaldi, Dore Misuraca, Alessandro Pagano, Raffaele Stancanelli e Sebastiano Burgaretta Aparo.
In grande inciucio trasversale cui partecipano tutti, in danno ai contribuenti. Tutti uniti appassionatamente…, altro che valori sbandierati dal portavoce di Idv, Leoluca Orlando, che simula la sua verginità politico-partitica. Ma quale valori! Ma quale opposizione! Sono un tutt’uno, maggioranza e minoranza (non opposizione, che non è mai esistita).
Il sistema premiale trasversale o bipartizan di cumulo è tutto siciliano e riguarda tutti gli ex deputati regionali che hanno cominciato la loro carriera partitica all’Ars prima della riforma previdenziale dell’anno 2000 e continuano ad usufruire del vecchio sistema, per il quale si può ricevere l’assegno vitalizio anche a 50 anni, avendo tre legislature alle spalle. La soglia sale a 55 anni per i parlamentari regionali con due legislature e a 60 per chi ha all’attivo una sola legislatura.
In merito, il regolamento dell’Ars prevede che, raggiunti i predetti requisiti, gli ex deputati regionali possono chiedere il vitalizio e mantenerlo anche se nel frattempo hanno assunto il titolo di parlamentare nazionale. Al contrario, il regolamento della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica non lo permettono affatto il cumulo dell’assegno vitalizio nazionale con l’indennità da consigliere o deputato regionale. Contraddizione che di fatto determina un trattamento di maggior favore per i 16 (14 più 2) ex parlamentari regionali siciliani provenienti dall’Ars.
La Sicilia è un mondo a parte.
di Giacomo Faso
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