Gli obbiettivi fondamentali della politica monetaria dovrebbero essere il salvaguardare una sana economia produttiva e il fornire sufficienti redditi individuali. Gli obbiettivi non dovrebbero essere produrre massicci profitti per le banche, alimentare le truffe di Wall Street e dare carta bianca a delle spese governative fuori controllo.
Notate che mi sono riferito ai redditi, non ho detto “creare lavoro”. Quella è la risposta keynesiana, perché Keynes era di sinistra, e la cosa che piace di più alla gente di sinistra è dare più lavoro da fare a tutti, anche solo prendere una pala e scavare buche come fecero con la WPA durante la depressione.
È ciò che fece il presidente Clinton con il suo programma welfare-to-work che tolse i sussidi a centinaia di migliaia di madri che vennero gettate in un mercato del lavoro dove non esistevano sufficienti impieghi a salario minimo. È un'altra ragione per cui il governo sta costantemente chiedendo in prestito più denaro per alimentare il complesso militar-industriale creando più impieghi militari, burocratici e appaltati.
Ritornando alle entrate. L'idea di “entrata”, in opposizione a quella di “impieghi”, è un'idea civile e umana. Quando capiremo che non è necessario che tutti abbiano un impiego remunerativo per fare in modo che un'economia industriale fornisca a ognuno un tenore di vita decente? Quando capiremo che la produttività dell'economia moderna è parte di un retaggio di tutti noi, parte dei diritti sociali?
Perché le madri non possono scegliere di stare a casa con i figli come potevano fare nella generazione precedente? Perché alcuni non possono scegliere di occuparsi dei propri anziani? Perché altri non possono comodamente dedicarsi a occupazioni meno pagate come l'insegnamento o le arti? Perché qualcuno non può semplicemente decidere di studiare o viaggiare per un po o imparare nuove abilità o iniziare gli affari senza affrontare il disastro finanziario come spesso succede oggi? Perché i pensionati non possono godersi la loro pensione invece di dover rimanere nel mercato del lavoro o di doversi preoccupare del collasso del sistema pensionistico?
L'economia USA e quella mondiale sono sull'orlo del collasso a causa della follia del sistema finanziario, non perché non possono produrre abbastanza.
Contrariamente a quanto affermano molti uccelli del malaugurio, la matura economia mondiale è in grado di fornire un tenore di vita decente per ognuno sul pianeta. Non può perché l'equivalente monetario della sua abbondanza è prosciugato da un debito saturo di interessi.
Ci sono cose di cui i riformatori monetari sono stati al corrente per decenni. I primi passi in USA sarebbero
1) una cancellazione del debito su larga scala;
2) un reddito garantito per tutti di circa 10.000 dollari annui, indipendente dal fatto che uno lavori o no;
3) un Dividendo Nazionale addizionale, fluttuante con la produttività nazionale, che darebbe a ogni cittadino la propria meritata parte dei benefici della nostra incredibile economia produttiva; 4) spesa diretta del governo per le infrastrutture e gli altri oneri necessari senza ricorrere alle tassi o ai prestiti;
5) la creazione di un nuovo sistema di credito privato alle aziende e ai consumatori a tassi di interesse non da usura;
6) la ri-regolamentazione dell'attività finanziaria, compresa la messa al bando del credito speculativo creato dalle banche, come l'acquisto di titoli a margine e per i leveraged buyout, le acquisizioni, le fusioni, gli hedge fund e i derivati; e
7) l'abolizione della Federal Reserve come banca emettitrice con il mantenimento delle sue funzioni di camera di compensazione nazionale per le transazioni finanziarie.
Mentre queste proposte sono fondamentalmente semplici, il programma generale è talmente diverso da quello che oggi abbiamo con il nostro sistema controllato dai finanzieri da richiedere un'attenta lettura e una profonda riflessione per capire esattamente come dovrebbe funzionare. Una maniera per avvicinarsi sarebbe guardare ai probabili effetti.
Queste misure sposterebbero immediatamente le basi della nostra economia dal prestito presso le banche a un sistema misto che comprenderebbe la creazione diretta di credito al livello pubblico e di base. Il peso del governo si restringerebbe, la nostra economia produttiva nascerebbe a nuova vita, il debito si ridurrebbe, la democrazia economica diverrebbe realtà, e all'industria finanziaria verrebbe data la giusta misura. Infine, la situazione internazionale potrebbe essere stabilizzata perché non saremmo più portati a un costante stato di guerra per appropriarci delle risorse di altre nazioni come con l'Iraq e a sostenere il dollaro come valuta di riserva all'estero.
Un tale sistema funzionerebbe creando fonti indigene di credito necessarie per mobilitare le naturali ricchezze e produttività della nazione. Ci sono persone che potrebbero implementare questo programma. I sistemi per farlo potrebbero essere installati nel Tesoro USA e nella Federal Reserve in pochi mesi.
Una fondamentale riforma economica implementata per restaurare la democrazia economica è ciò che dovrebbe essere il vero compito dell'America per il ventunesimo secolo. Una cosa è certa. Non si può permettere che il sistema finanziario fuori controllo che ha divelto le economie USA e mondiale durante l'ultima generazione continui.
Il modo in cui andrà a finire potrebbe cambiare se c'è un Jefferson, un Lincoln o un Roosevelt che aspetta dietro le quinte. Il successo di ognuno di questi grandi leader si dovette a un fattore critico: la loro abilità di implementare una riforma monetaria in un momento di emergenza nazionale.
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