“Mi sto sforzando ... per scoprire se l'uomo ha ancora un posto in questo groviglio; se ancora ha dell'autorità fra queste colossali masse in movimento; se ancora può esercitare una qualunque forza sulle statistiche che dalle sue mani stanno scivolando via nell'astratto e nell'irreale. Può avere un posto, un'autorità e una possibilità d'azione su una base migliore delle dichiarazioni infondate di speranza o degli atti ciechi di irragionevole fede?”
(Jacques Ellul)
Una nostra amica ha osservato che una delle conseguenze di avere figli e nipoti è che “ti danno più gente di cui preoccuparti.” Da padre e nonno, la sua osservazione è corretta. Per lungo tempo sono stato dell'opinione che un genitore ha l'obbligo morale di non permettere che i suoi bambini vivano sotto una tirannia. In tutta la mia vita da adulto sono stato preoccupato per questo dovere ma, anche se credo i miei sforzi abbiano prodotto alcuni benefici marginali, il Leviatano ancora imperversa divorando tutto ciò che incontra. La mia continua insistenza su questo pericolo ha almeno aiutato le mie figlie – e spero, con il tempo, i miei nipoti – a sviluppare una consapevolezza della minaccia contro il loro benessere posta dai sistemi politici e delle incertezze che si trovano davanti a loro.
È interessante – anche se non piacevole – testimoniare il crollo della civilizzazione occidentale. Un sistema vibrante che un tempo produceva i valori materiali ed intangibili che sostengono il benessere umano, ha raggiunto uno stato terminale. I principi e le pratiche della civilizzazione che trovarono sufficiente espressione – anche se incostante – nelle società occidentali, si sono deteriorati in un'accettazione della corruzione – a condizione che venga praticata agli alti livelli – e la celebrazione della violenza – a condizione che sia diretta contro plausibili categorie di malfattori. In tali modi è stato eseguito il saccheggio multi-trilionario di dollari dei contribuenti in nome di una plutocrazia trincerata statal-corporativa insieme al continuo condurre guerre infinite contro nemici infiniti per spedire una cultura in bancarotta morale, intellettuale ed economica in un buco nero in attesa.
Nel guardare politici, membri dei media tradizionali e accademici selezionati discutere il sedicente programma di “stimolo” destinato a conferire trilioni di dollari alle istituzioni favorite dell'establishment, mi sono scoperto a ricordare quei primi giorni dopo il bombardamento di Bagdad dell'amministrazione Bush, con i ladri impegnati nel saccheggio totale dei reperti del Museo Nazionale Iracheno. Come si adatta agli americani, con la loro insistenza sul giusto processo procedurale, che debbano ritenersi soddisfatti guardando il Congresso che esegue tale saccheggio su C-SPAN, con le regole del manuale Cencelli rispettate fedelmente.
La disperazione con cui i presidenti Bush e Obama hanno sollecitato questa spoliazione in grande stile è stata strabiliante, con il sig. Bush che è arrivato a minacciare la dichiarazione della legge marziale se il Congresso non avesse aderito al suo piano. Anche la terminologia ha subito una veloce trasformazione: quello che è cominciato come un “salvataggio” si è fatto rapidamente un brutto nome, ed è stato cambiato in “stimolo.” Ma chi o che cosa debba essere “stimolato” rimane aperto alle ipotesi. Più incertezza alla base di questo piano, più Boobus sospetta qualcosa di spiacevole. Nel tentativo di acquietare tali timori, il sig. Obama ha parlato – con le più nebbiose delle parole – di un certo “programma” messo assieme per salvare l'America dagli effetti della terza legge del moto di Newton. Dopo tutto, se Ozymandias deve avere credibilità fra i creduloni, i suoi stregoni devono sembrare capaci di progettare e di mettere in opera dei “piani” efficaci. Che i “piani” allo studio non siano che fotocopie dei piani precedenti che hanno generato le nostre difficoltà attuali, non dev'essere preso in considerazione. Lo studio sull'economia o della storia potrebbe informare Boobus del circolo vizioso in cui è intrappolato. Ma il sig. Obama ha ammonito dal dare ascolto alle “ideologie” o concentrarsi sul passato!
Caratterizzare questo cosiddetto “stimolo” come un piano in grado di rettificare decenni di programmi e politiche contro cui i fautori del mercato hanno a lungo avvertito, è corrompere la natura razionale e informata della pianificazione intelligente. Nel migliore dei casi, i sostenitori di questo programma hanno offerto poco più di un calderone di congetture che si riduce ad un “proviamo e vediamo se funziona.” Né l'impresa è un “investimento” a nome dei contribuenti, come i politici insistono a caratterizzarla. Di recente ho visto che il costo complessivo dei molti pacchetti di “salvataggio” dati agli interessi corporativi, ammonta a circa 9.700.000.000.000. Se la mia matematica è corretta, questo cosiddetto “investimento” arriva a quasi 33.000 dollari per americano. Pensate che riceverete degli assegni di dividendi da queste società, o che vi sarà concesso di presenziare alle riunioni annuali degli azionisti per votare la nuova amministrazione?
Non c'è dubbio che i destinatari corporativi di questo bottino siano “stimolati” ad ottenere più denaro possibile. Ma persino la goffa incertezza su come funzionerà il programma, su quali criteri saranno impiegati per selezionare i destinatari, o su come i soldi saranno usati, illustra che questo programma non è tanto un piano su base razionale, quanto uno schema. Qualsiasi pretesa che questa sia una soluzione attentamente calcolata ad un ubiquo problema mette in ombra la sua sordida realtà: uno sforzo disperato degli interessi istituzionali di arraffare il tesoro governativo prima che l'intero sistema sprofondi. Che da esso possa derivare la prognosi per un ripristino della salute economica del paese non è meglio che affidarvi per un intervento chirurgico al cervello alle mani di una matricola universitaria che ha appena ricevuto un 18 in un corso del primo anno di biologia!
Questo – “piano” – come le guerre i cui costi in così larga misura hanno contribuito ai nostri malanni economici – non è che un'altra espressione dei fallimenti morali, intellettuali ed economici che stanno distruggendo la civiltà occidentale. Una società produttiva, libera e pacifica non può essere tenuta insieme dalla violenza, dalla sorveglianza, dalla tortura, dalle squadre SWAT, dalle bugie e dalle prigioni. Nemmeno può tollerare le politiche governative di saccheggio del frutto del lavoro di un'intera popolazione e della sua ridistribuzione agli amici istituzionali di coloro che sono al potere.
Chiedo perdono ai miei figli e nipoti per non essere riuscito nel mio dovere morale di proteggerlo dalle devastazioni della tirannia. Continuerò nei miei sforzi, naturalmente, riconoscendo che soltanto metodi pacifici possono produrre un mondo pacifico. Nel frattempo, vi offro questi consigli: (1) non credete mai a qualsiasi cosa il governo vi dica; (2) non credete mai a qualsiasi cosa i media tradizionali vi dicano; (3) prestate attenzione – ma siate scettici – a coloro le cui idee non si conformano alle definizioni della realtà basate sul consenso; (4) padroneggiate l'arte del pensiero contrario ed imparate a tenervi lontani dai branchi così come da coloro che insistono nell'imbrancare altri in precipitose fughe distruttive, da lemming; (5) non riponete la vostra fiducia in coloro che vi offrono la “speranza,” ma cercate coloro che vi aiuteranno a sviluppare la comprensione; (6) siate pronti – come furono i vostri antenati – a muovervi verso nuove frontiere più adatte sia alla vostra libertà che al vostro benessere materiale; (7) trovate, sostenete, proteggete e difendete amici a voi simili, essendo consci delle origini comuni delle parole “pace,” “libertà,” “amore,” e “amico;” ( evitate di essere trascinati nel buco nero a cui la nostra civilizzazione è destinata; la cui forza d'attrazione è resa possibile dalle energie collettive dei vostri vicini; e, (9) consci di tutto quanto sopra, evitate il senso di disperazione unendo le vostre intelligenze e le vostre emozioni per aiutare la creazione di una nuova civiltà basata sulla pace, la libertà ed il rispetto per l'inviolabilità dell'individuo.
di Butler Shaffer -
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