15.9.06

Tecnologia Hezbollah


BEIRUT - Secondo ufficiali Israeliani, le cui affermazioni sono state indipendentemente corroborate dalla Central Intelligence Agency (CIA) USA, l'abilità di Hezbollah nel respingere le forze armate israeliane durante il recente conflitto sono state in gran parte dovute al suo uso delle tecniche di intelligence estrapolate dai suoi alleati Iran e Siria e che hanno permesso di monitorare le comunicazioni israeliane in codice riguardanti le azioni sul campo di battaglia.

Richard Sale, per lungo tempo editore di United Press International per quanto riguarda l'intelligence, e che è stato informato da ex e attuali ufficiali della C.I.A di questi fallimenti nell'intelligence, ha dichiarato ad Asia Times Online: “I sistemi israeliani di guerra elettronica non erano capaci di confondere i sistemi posti nell'ambasciata iraniana a Beirut, e si sono dimostrati incapaci di confondere i comandi e i collegamenti di Hezbollah con le strutture iraniane in Siria che hanno bloccato i sistemi navali antimissile “Barak” e si sono introdotti nelle comunicazioni operative israeliane sul campo.”

La capacità di intercettare le comunicazioni militari di Israele ha dato a Hezbollah un vantaggio decisivo sul campo di battaglia, e gli ha permesso inoltre di dominare la battaglia mediatica intercettando ripetutamente i resoconti delle perdite che aveva inflitto per annunciarli attraverso la sua stazione televisiva Al-Manar. Il direttore generale di Al-Manar, Abdallah Kassir, non ha voluto commentare sui metodi di raccolta delle informazioni che gli avevano permesso di anticipare gli annunci israeliani sulle perdite, ma ha ammesso di essere in costante contatto con l'ala militare di Hezbollah.

Quando le truppe israeliane hanno invaso il Libano meridionale, si sono ritrovate impantanate in una resistenza da parte di Hezbollah maggiore del previsto. La storia di un pugno di militanti di Hezbollah che hanno difeso da soli i confini del villaggio di Aita Shaab è già diventata leggenda. Alla fine Israele ha deciso che l'unico modo di neutralizzarli era di bombardare a tappeto il villaggio riducendolo così in macerie.

Parte del motivo della fondamentale prestazione sul campo di battaglia da parte di Hezbollah era che esso stava ottenendo preziose informazioni monitorando le conversazioni telefoniche in ebraico fatte tramite i loro cellulari dai riservisti israeliani con le loro famiglie.

Sale, citando un ufficiale della CIA, ha affermato che “se un nemico allestisce un piccolo gruppo di esperti in guerra elettronica familiari con il territorio e ragionevolmente a conoscenza dell'attuale situazione tattica, un canale di telefonate in chiaro può essere una miniera d'oro di informazioni menzionate inavvertitamente”.

Un articolo del London Sunday Times intitolato "Humbling of the super-troops shatters Israeli army morale” [ “L'umiliazione dei super soldati distrugge il morale dell'esercito israeliano” ] ha riportato questa storia la scorsa settimana. Esso affermava che Hezbollah era “capace di penetrare i codici e seguire le frequenze delle comunicazioni radio di Israele in continuo cambiamento, intercettando i resoconti delle perdite che via via avevano inflitto”.

Tale sviluppo segna un potenziale punto di svolta nell'equilibrio strategico della regione. La capacità di Hezbollah di respingere le truppe di elite di Israele ha segnato la prima volta in cui una forza araba ha bloccato un piano di invasione Israeliano. Secondo il sito web di intelligence israeliano DEBKAfile, ciò ha portato ad un concertato ripensamento da parte della leadership di Israele, nel quale essa è stata assistita da esperti americani.

Ed aggiunge che gli esperti americani si sono concentrati in particolare su come i sistemi iraniani di guerra elettronica installati nelle stazioni radio costiere dell'esercito libanese hanno bloccato i missili antimissile Barak trasportati dalle navi da guerra israeliane, permettendo a Hezbollah di colpire almeno una corvetta israeliana, la Hanith.

Robert Freedman, titolare della cattedra Peggy Meyerhoff Pearlstone di scienze politiche alla Università Ebraica di Baltimora ha detto che “ assumendo che tali capacità provengono da Siria e Iran, molto probabilmente tramite Russia e Cina, si dovrebbe credere che sia gli Usa che Israele hanno imparato dall'esperienza, e che ciò servirà nei futuri conflitti”.

L'articolo di Debka afferma anche che il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è stato ospitato durante tutta la guerra in un bunker sotterraneo sotto l'ambasciata iraniana a Beirut. Il coinvolgimento iraniano è stato sospettato durante tutto il conflitto, e un guerrigliero Hezbollah catturato ha confessato alla televisione israeliana di essere stato in Iran per addestrarsi. I guerriglieri Hezbollah più capaci e impegnati solitamente visitano l’ Iran per l'indottrinamento religioso e per l'addestramento nel lancio di razzi differenti dai Katyusha.

Un analista del Medioriente ha affermato che “[il passo avanti tecnologico] potrebbe significare che Israele e gli Usa non hanno più la capacità di operare su una base di superiorità a bassi livelli di violenza”. Il terreno di gioco è più livellato. “Ciò potrebbe significare maggiore diplomazia o potrebbe significare maggiore e più concentrata violenza”.

L'Iran e la Siria lo scorso novembre hanno portato avanti la loro cooperazione sulla SIGINT (SIGnals INTelligence - raccolta di informazioni tramite intercettazioni di segnali) come parte di un accordo di cooperazione nella difesa comune volto a consolidare l'aspetto strategico della loro alleanza a lungo termine. Oltre ad essere un incalcolabile aiuto a Hezbollah, la capacità di leggere i codici israeliani e statunitensi potrebbe aiutare l’ Iran a monitorare i movimenti Usa in Iraq e Afghanistan.

Gary Sick, che è stato uno dei consiglieri per la sicurezza nazionale del presidente Usa Jimmy Carter, ha detto: “ ciò va al cuore di uno dei fattori... solitamente considerati come uno dei chiari vantaggi per tutti i paesi del Primo Mondo contro i paesi o le forze del Terzo Mondo - la guerra elettronica e la sicurezza nelle comunicazioni”. “Si presuppone che siamo capaci di leggere e interferire con le loro comunicazioni, non viceversa. Una grande quantità di calcoli sono basati su questa premessa”

Iason Athanasiadis è un corrispondente di Asia Times Online residente in Iran.

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