
Devo ribadire che Mastella mi fa veramente pena, no ad invidia pretestuosa.
Non si rende conto che, adesso ha veramente stufato. Non è possibile che vada cercando alibi e onorabilità utilizzando la tv di mediaset per spiegare le sue ragioni. Lui, come i suoi giornalisti o il suo direttore di rete appartengono alla casta.
Come brucia sapere che qualsiasi mezzo di distrazione di massa che si usa non si è credibili. Il suo dicastero spartiacque della legalità non gli appartiene.
Non può svolgere il suo dovere d’ufficio, perché è sospetto.
Macchia con la sua natura sospetta le istituzioni.
E’ proprio questo il punto: Mastella non ha l’autorità morale per coprire il ministero della Giustizia.
Sotto di lui, quella diventa «giustizia» tra virgolette; e lui non può trasferire magistrati magari meritevoli di trasferimento.
Capite?
Il danno inflitto è molto superiore a qualunque mazzetta o tangente.
E’ per questo che le istituzioni sono corrotte.
La Casta ha consumato tutta la sua autorità morale.
Mastella, semplicemente, dovrebbe dare le dimissioni.
Come Visco, abusivista edilizio per la sua villa, e come gli altri.
Non lo faranno mai spontaneamente.
Resteranno lì a far marcire le istituzioni nostre, a succhiarci il sangue, ad accusarci di evasione mentre ci impoveriamo.
Come si fa?
Bisogna forzarli.
Per questo, bisogna anzitutto - anche come cattolici, credo - capire che il male che fanno a noi è molto peggio del male che possiamo fare a loro: distruggono i nostri figli, il loro futuro.
Bisogna tener fermo che la «legalità» corrente non ha più «legittimità», e che la legittimità va ricostituita.
E adesso, forse, c’è un’occasione per cambiare ciò che deve essere cambiato, e la dà l’indignazione collettiva.
Se la Casta ha davvero fatto sparire 98 miliardi di euro in tassazioni dovute per le slot machines, il danno che ci infligge come contribuenti, e che infligge allo Stato, è immensamente superiore ai loro emolumenti: questi disonesti incompetenti (disonesti «perché» incompetenti) hanno fatto sparire quasi tre Finanziarie, roba con cui potevano ridurre durevolmente il debito pubblico e gli interessi che paghiamo su di esso.
Ma come indignare la gente parlando di debito pubblico, di 98 miliardi di euro?
L’indignazione ha bisogno di una faccia e di un nome: e allora, dàgli a Mastella.
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