6.4.08
L'ordine 11.110 fine del signoraggio americano
Il 4 giugno 1963, il presidente nordamericano John Fitzgerald Kennedy
firmò l'ordine esecutivo numero 11.110 che dava allo Stato il potere di
emettere moneta senza doverla "chiedere in prestito" alla Federal Reserve.
Kennedy scelse come riserva monetaria l'argento.
La moneta nel progetto di Kennedy aveva costo zero per lo Stato
(invece che indebitarsi verso la Fed) in quanto i certificati d'argento
erano dollari Usa, non le attuali obbligazioni sulle quali lo Stato paga e
pagava gli interessi.
Infatti la moneta della Fed era prestata al governo applicando un
tasso di interesse (il signoraggio) usuraio. Diversamente dalla moneta della
Fed, era poi una moneta convertibile. Con il provvedimento, il Tesoro
statunitense, tornava ad emettere moneta come era avvenuto dalla fine della
guerra di secessione fino agli anni '30 (nonostante l'avvenuta costituzione,
già nel 1913, della "privata istituzione" Federal Reserve, fondata dalle
banche Rothschild "europee", dalla Lazard Brothers, dalla Israel Moses Sieff
bank, della Warburg, dalla Kuhn Loeb, dalla Goldman Sachs e dalla Chase
Manhattan bank della famiglia Rockefeller).
Questo voleva dire che per ogni oncia di argento presente nelle
riserve Usa, lo Stato poteva mettere in circolazione nuova moneta. In tutto,
Kennedy mise in circolazione banconote per 4,3 miliardi di dollari. Le
conseguenze furono enormi. Kennedy stava per mettere fuori gioco la Federal
Reserve Bank di New York. Se fosse entrata in circolazione una quantità
sufficiente di questi certificati basati sull'argento, questa avrebbe
eliminato la domanda di banconote della Federal Reserve.
L'ordine esecutivo 11.110 avrebbe probabilmente impedito il lievitare
del debito pubblico che ha raggiunto i record attuali, poiché avrebbe dato
al governo di Washington la possibilità di ripagare il debito pubblico senza
essere gravato dall'interesse richiesto da questa banca privata, la Fed, per
la creazione di nuova moneta (tasso di sconto).
Come si sa, infatti, il debito cresce in quanto gli Stati chiedono
nuovi prestiti di moneta non solo per le necessità correnti, ma per ripagare
gli interessi (il tasso di sconto). Kennedy fu assassinato a Dallas dopo
appena cinque mesi dall'emanazione dell'ordine esecutivo 11.110 (come per
Calvi, come per Schleyer, anche in quel caso "non si sa da chi"... forse dai
Frati Neri) e non vennero più emessi certificati garantiti da argento od
oro. Poi venne Nixon e la definitiva fuoriuscita del dollaro dal sistema
delle parità fisse convertibili nei metalli preziosi.
Dedichiamo quanto sopra, come fonte di informazione, all'esimio
direttore della Rai nonché Arbiter Politicorum per eccellenza, Bruno Vespa.
Che , nel suo "Porta a Porta" dell'altro ieri, mercoledì 26, oltre a
sottolineare - di fatto e "democraticamente" - l'inutilità delle presenze
delle liste di altri candidati premier rispetto ai quattro maggiori da lui
da sempre coccolati (tra l'altro almeno alcune di quelle liste erano in
possesso di un passato storico imprescrittibile), ha trattato da deficienti
i navigatori di internet e dei blog e da ignorante il rappresentante di "No
euro" che cercava di dimostrare che il signoraggio usuraio - il "tasso di
sconto" - applicato dalle banche centrali ("private") era ed è la fonte
primaria dell'indebitamento dello Stato e quindi della grande rapina in atto
ai danni di tutti i cittadini e dei loro redditi.
Se sui ludi elettorali in corso nel BelPaese la nostra posizione è più
che chiara, e cioè il boicottaggio, riteniamo ancora più gravi le sortite di
disinformazione - ignoranti o coscienti - dei giornalisti embedded che ci
propinano la loro scienza - si fa per dire - per omologare tutti alla
servitù di massa.
di Ugo Gaudenzi
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