20.4.08

Strapagati: Perchè solo loro?


Consiglieri pagati troppo e male: si rischia che siano comprati coi gettoni di presenza

Quasi dieci milioni pagati a Riccardo Ruggiero (9.915.000 euro per la precisione), più una transazione tombale da 2 milioni per evitare successive rivendicazioni del manager. Altri 4,4 milioni di buonuscita per il vicepresidente Carlo Buora, che ha portato a casa anche 4 milioni per sottoscrivere un patto di non concorrenza con Telecom. Ieri in assemblea s'è discusso dei compensi d'oro del management: specie perché i risultati dell'ultimo anno (con un calo del titolo del 38%) proprio d'oro non sono. Luigi Zingales, consigliere indipendente riconfermato nella lista di Assogestioni, ha definito nel suo intervento "scandalose" le buonuscite di Buora e Ruggiero. La somma corrisposta a Buora, ha spiegato il consigliere "è stata il risultato di un accordo fatto nel 2006". Viceversa Ruggiero "era un dipendente della società. La sua buonuscita non è stata decisa dal cda ma da Buora, che lo ha trattato come un dipendente, con tutti i vantaggi e le tutele del caso". Zingales è più soddisfatto della gestione Telco. "L'ad Bernabè non è dipendente della società e quindi non avrà tali vantaggi. Sia per Galateri che per Bernabè, come da codice civile, l'eventuale buoniscita corrisponde a un anno di salario, come prevedono gli standar europei. Di questo sono soddisfatto". Ma ciò che più sta a cuore a Zingales è che si stabilisca un legame diretto tra le stock option e l'andamento del titolo. Per i nuovi vertici, spiega "abbiamo voluto aumentare la parte variabile della remunerazione, legandola ai risultati e alla soddisfazione dei clienti. Il 30% del bonus di Bernabè dipende da come riuscirà a migliorare la soddisfazione dei clienti" e dall'andamento del titolo a Piazza Affari: "Se battiamo l'indice delle tlc si prendono le stock option, altrimenti no". Secondo Zingales, tra l'altro, il sistema di retribuzione dei consiglieri d'amministrazione non è "corretto". "Ci pagano troppo e male", ha spiegato mettendosi nel numero, con il rischio che gli indipendenti vengano "comprati con i gettoni di presenza". Poi la battuta: "Nel nuovo cda il problema non si pone perché gli indipendenti sono quasi spariti". Secondo il professore, è giusto che anche i consiglieri siano pagati almeno in parte in funzione dell'andamento del titolo. E dovrebbero possedere azioni della società: "Se sarò rieletto investirò in Telecom metà del mio compenso. Spero mi seguano tutti, compresi presidente e ad". Di compensi ha parlato anche il presidente Adusbef, Elio Lannutti, intervenendo a nome dell'associazione per condannare le "scandalose retribuzioni" pagate dalla precedente gestione targata Pirelli ad alcuni manager, nonostante i risultati "fallimentari". Ha chiesto un'azione di responsabilità nei loro confronti: tra l'altro alcuni manager del passato, ha aggiunto, "hanno tuttora incarichi strategici". Criticando la gestione di Tronchetti Provera, Lannutti ha poi fatto riferimento al patrimonio immobiliare del gruppo Telecom, che ha sostenuto essere stato "saccheggiato" da Pirelli "in un conflitto di interessi che le Procure dovranno prima o poi chiarire".

"siglieri pagati troppo e male: si rischia che siano comprati coi gettoni di presenza" [FIRMA]MARCO SODANO Quasi dieci milioni pagati a Riccardo Ruggiero (9.915.000 euro per la precisione), più una transazione tombale da 2 milioni per evitare successive rivendicazioni del manager. Altri 4,4 milioni di buonuscita per il vicepresidente Carlo Buora, che ha portato a casa anche 4 milioni per sottoscrivere un patto di non concorrenza con Telecom. Ieri in assemblea s'è discusso dei compensi d'oro del management: specie perché i risultati dell'ultimo anno (con un calo del titolo del 38%) proprio d'oro non sono. Luigi Zingales, consigliere indipendente riconfermato nella lista di Assogestioni, ha definito nel suo intervento "scandalose" le buonuscite di Buora e Ruggiero. La somma corrisposta a Buora, ha spiegato il consigliere "è stata il risultato di un accordo fatto nel 2006". Viceversa Ruggiero "era un dipendente della società. La sua buonuscita non è stata decisa dal cda ma da Buora, che lo ha trattato come un dipendente, con tutti i vantaggi e le tutele del caso". Zingales è più soddisfatto della gestione Telco. "L'ad Bernabè non è dipendente della società e quindi non avrà tali vantaggi. Sia per Galateri che per Bernabè, come da codice civile, l'eventuale buoniscita corrisponde a un anno di salario, come prevedono gli standar europei. Di questo sono soddisfatto". Ma ciò che più sta a cuore a Zingales è che si stabilisca un legame diretto tra le stock option e l'andamento del titolo. Per i nuovi vertici, spiega "abbiamo voluto aumentare la parte variabile della remunerazione, legandola ai risultati e alla soddisfazione dei clienti.

Il 30% del bonus di Bernabè dipende da come riuscirà a migliorare la soddisfazione dei clienti" e dall'andamento del titolo a Piazza Affari: "Se battiamo l'indice delle tlc si prendono le stock option, altrimenti no". Secondo Zingales, tra l'altro, il sistema di retribuzione dei consiglieri d'amministrazione non è "corretto". "Ci pagano troppo e male", ha spiegato mettendosi nel numero, con il rischio che gli indipendenti vengano "comprati con i gettoni di presenza". Poi la battuta: "Nel nuovo cda il problema non si pone perché gli indipendenti sono quasi spariti". Secondo il professore, è giusto che anche i consiglieri siano pagati almeno in parte in funzione dell'andamento del titolo. E dovrebbero possedere azioni della società: "Se sarò rieletto investirò in Telecom metà del mio compenso. Spero mi seguano tutti, compresi presidente e ad". Di compensi ha parlato anche il presidente Adusbef, Elio Lannutti, intervenendo a nome dell'associazione per condannare le "scandalose retribuzioni" pagate dalla precedente gestione targata Pirelli ad alcuni manager, nonostante i risultati "fallimentari". Ha chiesto un'azione di responsabilità nei loro confronti: tra l'altro alcuni manager del passato, ha aggiunto, "hanno tuttora incarichi strategici". Criticando la gestione di Tronchetti Provera, Lannutti ha poi fatto riferimento al patrimonio immobiliare del gruppo Telecom, che ha sostenuto essere stato "saccheggiato" da Pirelli "in un conflitto di interessi che le Procure dovranno prima o poi chiarire".
Marco Sodano

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